Amici ortisti, un
saluto dal tropico!
Volendo sostenere
la causa del cibo sano e del consumo locale, ma non potendo unirmi alla
celebrazione di cavolo nero, radicchi e carciofi mediterranei, condivido con
voi quelli che sono diventati ormai per me prodotti locali.
Per un palato
viziato dalla cultura gastronomica italiana, la Colombia non offre esattamente
un panorama esaltante di opzioni. Dove peró non solo si salva, ma recupera alla
grande, é nell´offerta di frutta, molta destinata agli onnipresenti succhi che
accompagnano ogni pasto e altra per il consumo intero.
Nella foto trovate
alcune delle specie di piú facile reperimento su qualsiasi mercato.
Da sinistra:
banane “bocadillos” ovvero bocconcini.
Comodissime da portarsi in giro per merenda e dolcissime. Procedendo verso
l´alto: carambolo, di non grande sapore ma buonissimo in insalata. Sí, anche in
Europa si trova (per decorare cocktail, soprattutto). Sopra ancora, a sinistra, il frutto che
sembra un piccola bomba a mano, é il granadilla, della famiglia delle
Passifloracee. Si spacca con le mani, quasi fosse un uovo, e si scucchiaia la
polpa che consiste di una specie di gelatina dolcissima in cui sono immersi
tantissimi semini. Un po´ sbrodolona, ma davvero buona.
Accando alla
granadilla, il frutto da succo per eccellenza, il lulo! Parente stretto del
pomodoro, é parecchio acido e totalmente verde dentro. Richiede un po´ di
zucchero ma fa un succo con una schiuma tipo cappuccino degli alieni ed á
semplicemente meraviglioso.
Accanto al lulo,
ecco la gulupa, altra Passiflora. Sí quella che sembra un razzo... Anche questa
é acida, quindi si usa nei succhi e questa viene buonissima con il latte e, di
nuovo, lo zucchero (dimenticavo, rigorosamente di canna)...
Infine, il frutto
giallo “mostruoso” é paragonabile in
forma, tecnica di apertura e pianta di origine, al nostro fico d´india. Ma...
la pithaya é impressionantemente dolce e quasi si scioglie in bocca, e la
raccomandazione universale é “ non masticare i semini!!!!”. Pare abbia la
propietá di sbloccare anche gli intestini piú pigri...
Alla prossima,
Ortisti di oltreoceano!
Nessun commento:
Posta un commento
Ti invitiamo vivamente a commentare quest'articolo!
Ogni tua parola, nei limiti della decenza, del rispetto reciproco e del buonsenso, saranno benvenuti e molto utili a noi per fare sempre meglio.
Ma per tutto ciò che non riguarda il contenuto dell'articolo ti invitiamo a scriverci tramite e-mail a: ortisti[at]yahoo[dot]it